17_09_2012 | RACCOLTA DIFFERENZIATA, CAMPORESI (M5S): IL CONTRATTO CON HERA E’ SCADUTO, IL COMUNE ADESSO INTERVENGA NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI

Lunedì, 17 Settembre 2012

1

RACCOLTA DIFFERENZIATA, CAMPORESI (M5S): IL CONTRATTO CON HERA E’ SCADUTO, IL COMUNE ADESSO INTERVENGA NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI


Oggi in Comune assemblea della terza commissione sulla raccolta differenziata a Rimini. L’ha richiesta il consigliere comunale del Movimento 5 stelle, Luigi Camporesi perché “la gestione del ciclo dei rifiuti nella regione Emilia Romagna è stata senza ombra di dubbio fortemente influenzata, negli ultimi anni, dalla presenza di un monopolista di fatto, e cioè di Hera SpA”, spiega il consigliere. “Noi chiediamo che la giunta di Rimini intervenga sul ciclo di gestione dei rifiuti”, anche perché “ricordiamo che il contratto con Hera è scaduto e che quindi in questo periodo il comune potrebbe assumere diverse iniziative nella direzione di nostro interesse”. Il Mov su questo annuncia battaglia dura. Perché?


Il monopolio comporta che nella gestione dei rifiuti nella provincia di Rimini vi sia “un forte ricorso alla discarica e alla cosiddetta termovalorizzazione, ossia all'incenerimento dei rifiuti”. Nel 2008 la percentuale di raccolta differenziata era di circa il 42 per cento, il rifiuto indifferenziato era di circa 151mila tonnellate, in discarica circa 103mila tonnellate e all’inceneritore 41mila.


Anche volendo fare orecchie da mercante rispetto al fatto che le normative europee vietano “l'uso delle discariche per il rifiuto indifferenziato” ci sono questioni di fronte alle quali non si possono chiudere gli occhi. Per esempio che “per il conferimento in discarica, oltre al consumo di territorio, il disagio per gli abitanti sotto varie forme - trasporto, odori, paesaggio - rimane il problema dell'inquinamento. I percolati, rimangono un rischio per l'inquinamento delle falde acquifere, come purtroppo si è verificato nel tempo in numerose zone d'Italia”. Né l’incenerimento è immune da effetti collaterali problematici perché “dai camini degli inceneritori fuoriescono composti ed elementi con effetti fortemente dannosi per la salute” a causa delle micro particelle rilasciate.


La soluzione c’è. E’ in quella che il consigliere Camporesi definisce “raccolta differenziata spinta”, già in uso “in diverse parti d'Italia e del mondo” che sintetizza in tre punti: “limite nella produzione di rifiuto, riutilizzo di quanto viene oggi definito rifiuto, riciclo, con i materiali definiti rifiuto che diventano invece materie prime (secondarie) per nuovi processi produttivi”.


Un metodo che ha già dimostrato di funzionare e che però qui a Rimini ha un ostacolo ingombrante che si oppone al “passaggio a soluzioni più vantaggiose per tutti i cittadini, da quelli in termini di salute a quelli economici e di sostenibilità ambientale ed energetica”, che “è rappresentato dal monopolista di fatto della gestione dei rifiuti, Hera SpA”. Vale a dire “una società per azioni che, come tutte le società per azioni, ha un solo obiettivo principale: produrre profitto per i propri azionisti tra cui fondi pensione americani e i comuni dell'Emilia Romagna che si trovano così in pieno conflitto di interessi. Da una parte sono motivati ad ottenere quanto più profitto possibile dai dividendi, quindi da questo punto di vista poco importa se incenerendo rifiuti o altro. Dall'altro, profitti maggiori si ottengono con tariffe per lo smaltimento più elevate”.


Altro “conflitto di interessi è rappresentato da altri portatori di interesse, che sono un elevato numero di persone in qualche modo legate alla politica ed allo stesso tempo percepiscono una forma di reddito da Hera SpA o da società ad essa collegate. Esempi in tal caso si sprecano. Dall'ultimo in ordine di tempo legato al segretario comunale del Pd, di questi giorni, ai componenti dei consigli di amministrazione, dei collegi dei revisori contabili, e così via”.